venerdì 22 aprile 2011

Robert Pattinson su Buzzine Film - Traduzione in Italiano


LA STAR DI TWILIGHT AFFRONTA IL ROMANZO D'AMORE D'EPOCA “WATER FOL ELEPHANTS” CON REESE WITHERSPOON.
EI: Come è stato lavorare con tutti quegli animali selvatici, ed è cambiato la tua concezione sui circhi mentre facevi il film, nel senso di come essi trattano gli animali?
RP:
In realtà non so come i circhi trattano gli animali. So che ci sono molti circhi che si sono fatti un cattivo nome per questo, ma nessuno degli animali che avevamo provenivano dai circhi; essi erano tutti usati nei film. Capisco quanto difficile possa essere. Deve essere ridicolo perchè è inesorabile...a causa della quantità di ferite che gli animali si fanno. Per esempio, con i cavalli, per insegnare a questi cavalli i trucchi che hanno bisogno di sapere, ci sono voluti mesi, mesi e mesi. Se uno di loro cade, non hai una riserva o qualcosa del genere. C'è bisogno di altri sei mesi per addestrare un cavallo. E' così rischioso, gestire un circo. Ma lavorare con animali selvatici, per me, è stata una delle cose che mi ha reso il lavoro più facile. Perfino prima di incominciare, pensavo che sarebbe stato come fare un lavoro dove tu hai a che fare con i bambini per tutto il tempo., perchè i bambini fanno le loro cose e tu reagisci solamente a loro. Voglio dire, se tu hai un elefante in scena e se l'elefante fa un po' quello gli pare, poi è così facile stare al suo gioco perchè tu improvvisamente ti ritrovi una proboscide in faccia, e quindi devi inventarti qualcosa. Nessuno si aspetta che la scena sia completamente perfetta perchè tutti hanno accettato che questi sono animali selvatici, e ogni cosa che salta fuori, comunque va bene. Non è dire “L'animale deve fare centro!” Non sarà mai così'. È stato un set molto rilassante.
EI: Ci sono stati alcuni momenti spaventosi con gli animali?
RP:
Ce n'è stato uno con le zebre. Sono più intelligenti dei cavalli e non li puoi controllare. Sono impossibili da addomesticare. Se tu li leghi, essi tirano la corda, e se non tirano la corda, danno i calci dappertutto. Una di loro si è staccata dal gruppo e veniva verso di me. Faceva parte della scena e io mi sono allontanato. Ho scoperto successivamente che tutti hanno pensato che fossi stato un coniglio per essermi allontanato. Apparentemente Christoph (Waltz) si è messo di fronte a Reese (Witherspoon) e ad altre attrici per proteggerle. Come dire, “Veramente? Christoph ha rischiato la sua vita per la scena? Perchè semplicemente non si è allontanato? Ho rivisto il playback e Reese si è aggrappata a Christoph e lo ha usato come scudo per la zebra. È molto divertente, egli andava in giro sostenendo -Si, ho corso davanti a loro (ride). La zebra non mi sorpasserà-”.
EI: Questo mi fa capire cosa il regista dice di te. È difficile trovare un uomo di 23-24 anni e che è troppo giovane per la parte. Così egli ha detto: “Rob era già un uomo – riflessivo, intelligente, premuroso, forte e fiducioso”. Con quale di questi ti identifichi e cosa fa essere un uomo un uomo?
RP:
Ho sempre pensato che se tu sei a tuo agio in ciò che sei, allora è fatta. Non so se le persone veramente lo sanno ma se tu sei un uomo, credo che sia quello che vedo nel tuo essere uomo o qualsiasi cosa che sia.
EI: Ti senti di essere cresciuto?
RP:
In qualche modo, ma non del tutto. È strano. Se stai facendo dei film, ti senti come chiuso dentro piccole bolle, specialmente con quello che riguarda la fama, dove tu non incontri alcuna persona nuova. Io non incontro nessuno. E poi, devi avere la stessa conversazione per tutto il tempo. Chiunque parli con te devi fare conversazione con lei. Così tu non riesci mai a capire come molte persone maturano. Tu vedi/senti le diverse opinioni della gente sulle cose, ma ti imbatti sempre nelle stesse insignificanti stronzate ogni volta che tu parli con loro. Alla fine questo influenza la tua mente. Non sai come avere una conversazione con le persone su niente. Se nessuno parla di te, tu dici “Uh!” (ride).
EI: Dove vai quando vuoi avere un po' di vita normale?
RP:
Una cosa ho scoperto: se tu stai facendo un film, per esempio non come attore, e ti sforzi di farlo, come devi andare agli incontri e le persone devono trattarti come un reale ingegnere in quel lavoro...se sei nel campo della produzione o simili, ma in un livello autentico, non come per merito della vanità o qualcos'altro, dove le persone vengono da te con i loro problemi, allora tutto ti viene restituito. Ma se sei solo un attore, è così divertente perchè le persone si sentono come se dovessero nasconderti tutto, per tutto il tempo. “Oh, non lo facciamo agitare”, che è molto buffo. Sei come un uccellino. E hai gli addetti alla sorveglianza sempre attorno a te.
EI: Quando Jacob vede Marlena, si innamora di lei immediatamente. Credi all’amore a prima vista?
RP:
Si, completamente.
EI: Ti è mai capitato?
RP:
Tanto…
EI: Come capisci di essere innamorato? Quale sentimento provi?
RP:
Non lo so. È impossibile rispondere.
EI: Quando eri piccolo, sei mai andato a vedere il circo? Ti affascinava la vita del circo, oppure no?
RP:
No, non mi affascinava; mi sorella si. Lei era una di quei bambini che voleva andare via con il circo. Quando ero un bambino, ci sono andato una volta. Nella macchinina dove stavano i clown, la porta saltò via e pensai che avesse rotto le gambe del clown o qualcosa di simile. Mia sorella si girò verso di me e disse “Quel clown è morto”. Lei è un po’ più grande di me e io dissi “Huh?” “Io stavo guardando al clown sul pavimento e lo portarono via. Ho pensato fino a che ebbi 21 anni – quella era la mia unica esperienza al circo – che il clown era morto. Poi mia mamma me lo senti dire a qualcuno e mi disse “Quel clown non era morto. Ma di cosa stai parlando? È soltanto caduto dalla macchina”.
EI: Se avessi l’opportunità, come il tuo personaggio, di raccontare la storia della tua vita in quattro anni, come sarebbe? Che cosa ti piacerebbe essere capace di raccontare della tua storia, e quale sarebbe la tua speranza nella tua storia?
RP:
Spero di ricordarmi alcuni di quegli anni. È divertente, essere stanco tutto il tempo. Sono spaventato di non ricordarmi niente della mia vita. Ho fatto un lavoro per sei mesi, non riesco a ricordare neanche un singolo giorno delle riprese.
EI: Okay, quindi come dovrebbe essere per te avere una bella vita e una vita piena come quella del circo?
RP:
Solo fare cose di cui sono orgoglioso. Niente di più. Ho comprato un cane l’altro giorno; sono abbastanza felice di averlo fatto. Non ho bisogno di molto.
EI: Di che tipo, come si chiama?
RP:
Non ha ancora un nome, ma è molto…Ce l’ho solo da due o tre giorni. È solo un bastardino. Non lo so. Sembra una iena.
EI: Nel film, c’è una specie di amore segreto, e la tua vita amorosa privata è molto segreta. Con le emozioni che questo comporta, qualche volta vorresti mostrarla al mondo. Come la tieni privata?
RP:
Non mi sento di mostrare al mondo qualsiasi cosa (ride). Ero a scuola quando ebbi la mia prima ragazza…no non stava neanche con me. Ho chiesto a qualcuno di uscire con me quando avevo 12 anni. Il giorno dopo a scuola tutti dicevano “Stai per uscire con….?” Era come “Oh dio!” Penso di non aver più parlato con quella ragazza e ho pensato che questo era una scocciatura. È divertente, ma ho sempre pensato che fosse come il mercato azionario – più speculatori ci sono più le cose sono disastrose.
EI: Disastroso per chi e con cosa?
RP:
Se tu dici “Questa è la verità” e le persone stanno già parlando di qualunque cosa, tu aggiungi solo di più alla salsa. La tua verità non è più vera della verità che è scritta nelle riviste di gossip o da qualche altra parte. Diventi te stesso un gossip, perfino se è la tua vita.
EI: Logicamente, deve essere difficile. Probabilmente non riesci a camminare qui fuori in strada, magari è un po’ più facile in Inghilterra, ma deve essere difficile avere una vita che il privato……
RP:
Non mi piacciono le persone che mi scattano le fotografie. Prima di questo, non volevo che neanche mia mamma mi scattasse le foto.
EI: E poi hai scelto di diventare un attore….
RP:
Sul set, non mi interessa. È strano. Mi piacerebbe essere evitato. È una cosa che ho sempre avuto da quando le persone mi seguono ovunque. La cosa che mi stressa è che le persone mi seguano ovunque. Così faccio un grande sforzo di assicurami di avere una vita, perché se non lo pensi, avrai sempre delle persone che cercano di guadagnare soldi per tutto il tempo. Se le persone possono fare soldi solamente aspettando fuori dalla mia casa e seguirmi, le persone staranno in agguato sempre, 24 ore al giorno, così devi fare lo sforzo che questo non accada.
EI: Che cosa faresti perché ciò non accada?
RP:
Sparare (ride).
EI: Perché hai deciso di lavorare in questo film al primo posto? E puoi dire come è lavorare con Reese?
RP:
Ci ho lavorato per poche ragioni. Stavo uscendo da un altro film di Twilight. La difficoltà nel fare i film di Twilight è che tu non sudi mai. La tua faccia deve essere così definita per tutto il tempo, perché se fai perfino grandi espressioni, finisci per assomigliare a un Kabuki (teatro giapponese – NdT), così sei innaturale per tutto il tempo. Ho letto la sceneggiatura e mi è veramente piaciuta la storia, ma era anche un mondo fisico e sporco. È divertente – quando stai sudando e devi rimanere così e non avere cinque truccatori che vengono da te e ti risistemano, è un tale sollievo. Poi ho incontrato Tai, l’elefantessa, e ho pensato che fosse grande, poi hanno firmato Christoph e Reese. Ogni cosa andava per il verso giusto e poi avevi due premi Oscar che giravano con te, sembrava la cosa giusta da fare.
EI: E’ questo il tuo rapporto – lavorare con due premi Oscar?
RP:
No. Penso che sia sempre meglio. Ho sempre voluto le persone migliori. Rende il tuo lavoro più facile perché loro fanno le cose meglio, e tu passi ad un marcia più alta. È molto meglio che avere qualcuno che viene e non fa niente.
EI: Puoi commentare come è lavorare con Christoph?
RP:
E’ fantastico. È veramente divertente, il che non me lo aspettavo. Poi l’ho visto al Jimmy Kimmel. Non mi ero reso conto che fosse una delle persone più divertenti che io abbia mai incontrato. Ha cantato sul Jimmy Kimmel quando era agli Oscar, ed è stato uno dei migliori sketch di quello spettacolo.
EI: Il film è una storia d’amore, così ci sono state molte discussioni sull’amore perché si parla dell’amore in tutte le sue forme, la famiglia, ecc. Parlami dell’amore – che cosa hai imparato, come lo definisci?
RP:
Quello che riguarda il film, specialmente la mia relazione con Marlena – non penso che sia tradizionale. Non penso che sia sull’innamorarsi di lei e voler stare solo con lei. In alcuni modi, è così dolce il fatto che egli ammette completamente per tutto il tempo che egli non vuole solo portarla via e stare con lei, perché penso che non sia veramente amore dopo tutto. È qualcosa che ha a che fare con l’orgoglio. Tu vedi solo qualcuno che non credono particolarmente in loro stessi. Se tu ami qualcuno, pensi che sia la persona migliore del mondo, ed ella non vede se stessa in questo modo, e questo è l’unica cosa che egli vuole mostrare a lei. Penso in qualche modo che questo sia l’amore. Egli vuole che lei ami se stessa nello stesso modo in cui lui la ama.
EI: Tu hai fatto molti film. Pensi di ritornare al teatro? Abiti ancora a Londra o hai deciso di stare in America?
RP:
Io ho la sede dappertutto. Vivo in hotel, ma mi piace fare il teatro. Ora come adesso non potrei immaginare che possa essere una buona esperienza perché non riesco ad immaginare di essere lì e le persone costantemente fanno foto o cose simili. Non lo so. Penso che sia un po’ troppo per me ora. Ho bisogno di avere questa separazione – è una energia che voglio afferrare. Non penso che funzionerebbe. Funziona per il mondo del cinema perché è qualcosa che le persone vogliono ma poi finisce lì, ma a teatro devi sempre dare di più. Hai bisogno di un energia dal pubblico, non solo che loro debbano averla da te. Reese era fantastica. Lei ha questa grande energia e le piace fare felici tutti. È una grande attrice.
EI: Ci sarai al matrimonio reale?RP: Si. È divertente – ognuno ne ha fatto un grande affare. Non me ne ero reso conto fino a quando non l’ho visto in TV ogni giorno. È pazzesco.
EI: Sei eccitato?
RP:
Si…un po’.

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